inCanto d’estate

Cantare all’aperto, per le strade e nelle piazze, è pratica abbastanza diffusa sebbene non ideale per cori a cappella, per comprensibili ragioni di acustica. La particolarità di quest’evento sta nello spirito con il quale lo si affronta. Non è uno spettacolo, quantomeno nella concezione classica: non si puntano i riflettori sul coro, non vi sono né palcoscenico né sedie per il pubblico e nemmeno una presentazione. L’approccio, se ci è consentito l’accostamento, è simile a quello degli artisti di strada: si arriva sul posto alla spicciolata, ci si dispone rapidamente in formazione e, senza annunci, s’inizia a cantare, lasciando che siano le note a catturare l’attenzione dei passanti e le bellezze architettoniche della nostra città a fare da scenografia.
L’iniziativa è nata con l’intento di creare un’atmosfera piuttosto intima e poco invadente: accompagnare le passeggiate dei turisti con una sorta di colonna sonora di sottofondo, offrendo loro la possibilità di venire a conoscenza di un interessante aspetto culturale della nostra tradizione popolare. Una formula che permette al coro di esibirsi anche a ranghi ridotti e gestire il consueto avvicendamento dei coristi per le vacanze estive; un’opportunità per continuare l’attività concertistica nei mesi estivi e di farlo in una cornice affascinante e a noi tanto cara.
Ci piace riprodurre quella stessa magica atmosfera che si genera sul finire delle serate/nottate “maratona” quando, dopo il concerto e il rituale rinfresco (spesso vere e proprie cene accompagnate da bicchierate e canti a oltranza), un gruppetto di irriducibili, quelli del “dai che femo l’ultima”, si ritrova in strada, piuttosto che nell’angolo di una piazza o sotto un campanile, a sussurrare dolci note contemplando la luna.