socio-culturali

Nella vita di un coro, accanto al percorso di preparazione dei canti con sedute settimanali cariche d’impegno, assume un ruolo importante il desiderio di far conoscere il frutto del lavoro svolto anche fuori delle quattro mura della sala prove. E si comincia con improvvisare, le prime esibizioni estemporanee in qualche angolo di strada o attorno a un tavolo di un’osteria con l’immancabile bicchiere di rosso, che qualche ospite emozionato offre per la gioia provata nell’ascolto. Inizia così un percorso che coinvolge il coro in partecipazioni sempre più frequenti ai vari momenti di vita del territorio fino a sostenere importanti concerti, sia in ambito locale, sia in luoghi lontani con trasferte anche impegnative; senza contare la partecipazione a numerosi concorsi di canto corale in ambito nazionale e internazionale.
Al di là, comunque, degli eventi di grande rilievo, nei quali il coro arriva anche ad assumere un ruolo promozionale e organizzativo, è nell’ordinarietà  della partecipazione alle iniziative minori, di carattere culturale e sociale, che scopre una parte significativa del proprio ruolo. Questa disponibilità a essere presente nel tessuto socio-culturale comporta talvolta un accumulo d’impegni faticoso, come per esempio nel mese di dicembre con l’adesione alle rassegne di canto natalizio e l’animazione di Sante Messe in parrocchie o istituti.

Nell’ambito della solidarietà, non manca la presenza attiva nelle serate benefiche organizzate in occasione della raccolta di fondi per interventi umanitari. Particolarmente significativa e commovente è la visita agli anziani ospitati in case di riposo, ai quali i canti, oltre a offrire un gradevole mezzo di evasione nella routine giornaliera, permettono di evocare momenti felici del loro passato, specialmente per coloro che hanno vissuto esperienze canore individuali o come componenti di un’associazione corale. Ugualmente forte à l’emozione nei concerti eseguiti per i detenuti nel carcere di Montorio; concerti mirati a offrire, a chi sta scontando la giusta pena, un tentativo di alleviare il peso dello stato di emarginazione e d’isolamento, che caratterizza la loro giornata. Non mancano iniziative di collaborazione con insegnanti di scuola secondaria per offrire agli studenti, in esibizioni a tema, l’occasione di accostare i segreti del canto corale con dimostrazioni sulla modalità  di comporre le diverse voci nell’armonia dell’insieme.

Interessante e di grande arricchimento culturale è la collaborazione con compagnie teatrali, che richiedono l’inserimento, nella trama delle loro opere, di un contributo originale di intermezzi canori tematicamente mirati a sottolineare alcuni aspetti lavoro proposto. Vi sono poi gli interventi di supporto e animazione di eventi istituzionali, promossi dagli enti locali e dalla amministrazioni pubbliche, tutte le volte che la sottolineatura di un intervento musicale-canoro è ritenuta un arricchimento delle varie manifestazioni organizzate. E non si può dimenticare la grande parte degli interventi in quell’ambito socio- culturale rappresentato dalle associazioni degli alpini, con i quali esiste un rapporto preferenziale, sia per l’affinità del repertorio di canti, molti dei quali si rifanno alle vicende vissute al fronte, sia per l ‘appartenenza al loro corpo di molti componenti del coro.

Il lungo elenco, che potrebbe continuare con altri riferimenti minori, si conclude con la menzione della speciale amicizia con la gente del circondario di Bingen, nella grande regione della Renania-Palatinato, nata con le iniziative di realizzazione del gemellaggio con Verona, ma arricchita e approfondita con periodici incontri, a partire dal lontano 1953 fino ad oggi. La storia di questa amicizia è ampiamente raccontata nel libro SESSANT’ANNI INSIEME, ma ci preme farne memoria in questo sommario per riconoscerne il carattere di perseveranza, simile ad una base di basso continuo di molti brani e composizioni musicali.